La prima campanella

Proprio oggi sono ricominciate le scuole in gran parte d’Italia. Per me si tratta di un momento particolarmente speciale perché mia figlia ha iniziato il suo percorso d’istruzione alla Scuola Primaria. Quanta emozione vederla varcare quello che sarà il suo principale punto di riferimento dopo la casa, conoscere le insegnanti e i nuovi compagni, saperla entusiasta di questo cammino e forte della sua curiosità e del suo desiderio di imparare.

Spero che anche per lei l’esperienza scolastica sia bella e arricchente così come lo è stato per me: ho sempre amato imparare, scoprire cose nuove, mettermi alla prova… tanto che una volta adulta ed entrata nel mondo del lavoro ho sentito come un grande vuoto nella mia vita, un vuoto che nemmeno la lettura poteva colmare. Fortunatamente ora la professione che svolgo mi permette di continuare a “studiare”, e anzi l’apprendimento costante è quanto mai necessario se si vuole stare al passo con i tempi e con le rapide evoluzioni del lavoro e della società in cui viviamo.

Per molti studenti, a prescindere dall’età, l’inizio di un nuovo anno scolastico rappresenta una sfida importante: non solo nuove cose da imparare, ma anche nuove responsabilità e nuove routine per stare al passo con il programma. Per non rischiare di farsi cogliere alla sprovvista al suono della prima campanella, ecco alcuni consigli per organizzare al meglio la routine e il materiale necessario per la scuola. Queste buone pratiche sono applicabili in autonomia dai ragazzi più grandi, mentre i genitori dei più piccoli potranno trovare qualche spunto utile per supportare i loro bambini a scoprire l’importanza dell’organizzazione – anche nello studio e nei compiti – e nel diventare sempre più indipendenti nella gestione della loro vita scolastica.

Uno spazio dedicato e un posto per ogni cosa

  • Dedicare uno spazio in casa allo studio o ai compiti - Che sia una scrivania nella propria stanza o un angolo del soggiorno, è importante che l’alunno abbia a portata di mano tutto quello che serve per studiare in modo focalizzato e senza distrazioni. Accanto alla postazione dovrà esserci uno scaffale per libri e quaderni e qualche cassetto per il materiale di cancelleria.

  • Proviamo ad abituare i bambini fin dai primi anni di scuola ad avere cura del loro materiale scolastico, ad esempio informando i genitori se hanno perso o accidentalmente danneggiato qualcosa, se sono finiti i ricambi in modo da andare ad acquistarli insieme, etc. Anche disfare lo zaino una volta rientrati e rifarlo la sera prima, mettendo dentro tutto l’occorrente per il giorno dopo è un buon modo per abituarli all’organizzazione sia fisica (identificare il materiale necessario) che mentale (anticipare nella loro testa gli impegni e le lezioni).

Una routine personalizzata su ogni alunno e sui suoi orari

  • A seconda degli orari dell’alunno e delle sue abitudini, è bene impostare insieme una “giornata tipo” ben scandita. Non si deve avere paura che la routine spezzi l’incantesimo delle sorprese che la vita ci riserva, tutt’altro! Le nostre vite ci richiedono di essere estremamente flessibili e oramai l’imprevisto la fa da padrone. Dare una struttura di massima alle proprie giornate, con un certo margine di flessibilità, permette ai più piccoli di orientarsi meglio tra i vari impegni e (ri)trovare una direzione: una grande vantaggio, specialmente per i più abitudinari.

  • Accertarsi che i bambini e i ragazzi dormano a sufficienza: i più piccoli hanno bisogno di più ore di sonno rispetto agli adulti e, dovendo alzarsi presto per andare a scuola, è necessario che vadano a dormire presto o almeno riposino e si rilassino. È importante per noi "grandi", ancora di più per loro!

  • Abituarli a tenere traccia dei loro impegni: ormai in molte scuole non si usa più il diario e, personalmente, trovo che sia un vero peccato! Il diario è l’antesignano dell’agenda e aiuta ad abituarsi fin da piccoli all’organizzazione delle proprie attività, a rispettare le scadenze, ad assumersi la responsabilità degli impegni da portare a termine. In mancanza del diario, i genitori potrebbero proporre un calendario da appendere in camera dove segnare con colori diversi appuntamenti ricorrenti (ad es. l’attività sportiva in giorni fissi), scadenze importanti (ad es. la verifica per cui occorre studiare in anticipo), impegni extrascolastici (ad es. la visita dal dentista, la festa di compleanno dell’amico, etc.). La stessa cosa può essere proposta con un’app o con un calendario digitale: la forma importa poco, l’essenziale è acquisire fin da piccoli l’abitudine a organizzarsi nel tempo.

Meno ore, ma organizzate meglio

Quante volte capita che le sessioni di studio pomeridiane o nel week-end si protraggano all’infinito? Spesso il motivo è che i ragazzi sono stanchi, deconcentrati e perdono il focus perché si lasciano distrarre dal telefono o da qualsiasi altro “ladro di tempo”.

In questi casi, consiglio di evitare di buttarsi sui libri appena rientrati da scuola con la speranza di finire presto e potere fare altro subito dopo. In molti casi questo approccio è controproducente perché la mente è stanca dopo tante ore in classe e ha bisogno di una pausa. Una volta rientrati, è molto più efficace staccare davvero facendo un po’ di movimento (ad esempio, se possibile, si possono calendarizzare gli impegni sportivi nella prima parte del pomeriggio), mangiando qualcosa che riempia di energia (pranzo o merenda sostanziosa, a seconda degli orari) o, se si tratta di bimbi più piccoli, dedicando almeno un’oretta al gioco libero – magari all’aria aperta. Quando si metteranno a fare i compiti dopo questa pausa saranno sicuramente più attenti e concentrati!

Altro punto importante: sensibilizzare i bambini fin da piccoli al fatto che, quando si fanno i compiti o si studia, è necessario essere attenti e presenti, evitando le distrazioni. A questo proposito, si sconsiglia di tenere la tv accesa come compagnia di sottofondo, ma soprattutto di tenere lontano lo smartphone. Ogni famiglia concorderà con i propri figli le regole che ritengono più adeguate, ma è essenziale insegnare loro che quando si studia (e un domani quando si lavorerà) non si possono fare pause ogni 5 minuti per scrollare Instagram. Ne va della propria capacità di prestare attenzione, della propria produttività e, in seconda battuta, del rendimento scolastico.

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